domenica 6 dicembre 2009

La dipendenza dalla rete.

Nel retro copertina del libro di Clifford Stoll; Confessione di un eretico HIGH-TECH, si legge una post fazione di Raffaele Simone:" mi pare che Stoll difenda due o tre cose che anche a mio avviso vanno mantenute. Una è che la scuola deve preservare la collettività di persone umane che operano insieme, imparano insieme , giocano insieme, parlano tra loro (e magari sono contente di quel che fanno). L'altra è che non si conosce ancora un deposito di conoscenze che sia migliore di un libro. Infine l'idea che vada preservato e arricchito il contatto con la realtà, non quella simulata, ma quella vera, quella " fisica" , che richiede spirito di esplorazione e di scoperta, movimento, manipolazione."
Quello che emerge oggi, è che il mondo virtuale sta catturando sempre più persone, giovani e meno giovani, sia ragazzi che ragazze creando in loro una forte dipendenza. La rete spesso diventa supporto per i fragili creando illusione di vivere in un mondo diverso. La realtà è costruita su misura, finestra di fuga a portata di un clic. Spesso la rete diventa una prigione per i giovani immaturi e, in questa realtà virtuale c'è un cambio nelle relazioni interpersonali, si creano amicizie virtuali. Anche nella scuola c'è una modalità diversa di apprendere. La dipendenza porta un cambio nel percepire le distanze, non c'è più lo spazio e, le nostre abitudini di vita si modellano con stili diversi di vivere la vita... Cosa ne pensate?

http://www.nessuno-perfetto.it/dipendenza_da_internet.html

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